I dolci pinerolesi da assaggiare almeno una volta nella vita
Tra le regioni italiane il Piemonte merita sicuramente un posto d’onore quando parliamo di specialità dolciarie. Di certo Pinerolo non è da meno e dobbiamo inserirla nella lista delle città più dolci d’Italia, da visitare almeno una volta nella vita per assaggiare ed emozionarsi con i dolci pinerolesi.
Ci sono però dolci pinerolesi che non tutti conoscono, o almeno non tutti sanno della loro storica provenienza. Ma a Pinerolo, riportano alla mente i ricordi di infanzia solo a sentirne il profumo, e questo basta a renderli speciali.
La torta Zurigo
La tradizione vuole che la Principessa Jolanda di Savoia frequentasse spesso Pinerolo e, all’inizio degli anni ’30, richiese al Mastro Pasticcere Castino di ideare un dolce speciale a lei dedicato. È così che nacque questa torta: una frolla al cacao farcita di crema chantilly arricchita da torrone e cioccolato, ricoperta con scaglie di cioccolato amaro e guarnita con le ciliegine sotto spirito glassate. Il marchio “Torta Zurigo Pinerolo” è registrato per garantire l’unicità di questo dolce che potete gustare nella sua ricetta originale solo a Pinerolo tra i tavoli dell’Antica Pasticceria Castino.
Il panettone basso piemontese
Il pasticcere Pietro Ferrua e sua moglie Regina, nella loro bottega in via del Duomo, nel 1922 per la prima volta infornarono il panettone basso piemontese, ricoperto poi da una delicata glassa alle nocciole. Da lì a poco nacque lo storico marchio Galup che diffuse questo dolce prima in tutto il Piemonte, e poi, grazie alle campagne pubblicitarie con protagonista l’attore torinese Macario, in tutta Italia. Ancora oggi, se sarete a Pinerolo nel periodo natalizio, potrete sentire il profumo del panettone che riempie l’aria della nostra città.
Il cri-cri
Non tutti sanno che i cri-cri, le praline rivestite di caramelle, sono state inventate in una pasticceria di Torre Pellice nel 1886. Un garzone pasticcere sbagliò la caramellatura delle nocciole e, per recuperare, decise di ricoprirle con cioccolato fondente per poi rivestirle con delle minuscole sfere di zucchero bianche. Il nome si deve a una storia romantica: Cristina era una sarta di Torino con un giovane innamorato che le comprava sempre queste praline, un giorno entrarono insieme nella pasticceria di fiducia e la commessa sentì chiamare la ragazza col vezzeggiativo Cri. Da quel momento ogni volta che vede l’innamorato gli dice “Cri?” e lui risponde “Cri!”.
Il gianduiotto Caffarel
È vero, il gianduiotto è nato a Torino, ma è stato ideato da un pasticcere di Luserna San Giovanni, dove ora ha sede la storica azienda produttrice di cioccolato Caffarel. L’idea di unire il cioccolato e le nocciole è dovuta alla scarsità di generi di lusso, tra cui il cacao, in Piemonte durante il Risorgimento: così per rimediare nacque il gianduia. Durante il carnevale del 1865 poi venne distribuito al pubblico il gianduiotto, il primo cioccolatino incartato della storia, il re indiscusso delle golosità piemontesi: impossibile non assaggiarlo a Pinerolo.
I gofri
Cialde rotonde lievitate (solo farina, acqua, lievito e un pizzico di sale), croccanti fuori e morbide dentro, cotte su una speciale piastra di ghisa che imprime la superficie con un caratteristico motivo a nido d’ape. Sono lo street food piemontese per eccellenza, da gustare sia in versione salata che dolce, farcendoli con salumi, formaggi, o miele, marmellate e crema al cioccolato. Nacquero alla fine dell’800 nelle case degli abitanti della Val Chisone come sostituto del pane quando, a causa della troppa neve, non potevano raggiungere i fornai a valle, e oggi sono stati riscoperti e vengono serviti caldi in diversi locali pinerolesi.
Vi abbiamo ispirato e volete assaggiare i dolci pinerolesi anche voi? Allora diventate subito nostri ospiti!