I 5 musei pinerolesi più curiosi e uno “fuoriporta”
Entrare in un museo, percorrere corridoi infiniti e trovare tante opere belle sì, ma alla lunga… che noia! E invece no, perché al mondo esistono tantissimi musei particolari, strani, curiosi che non vi annoieranno mai: a Zagabria, per esempio, c’è il museo delle relazioni finite, a Osaka quello del ramen istantaneo e a Parigi quello delle fogne.
E a Pinerolo? Forse i musei pinerolesi non saranno così bizzarri, ma sicuramente sapranno attirare la vostra curiosità e di certo non vi annoieranno mai, con i loro allestimenti lontani dall’idea comune dei quadri appesi alle pareti. Poi, c’è anche una sorpresa a Torino…
Museo del Gusto
Unico in Italia, nel centro storico di Frossasco, per scoprire i prodotti tipici dell’enogastronomia del territorio e non solo. I percorsi vi guideranno alla scoperta delle tradizioni alimentari e dei sapori contemporanei. Esplorando i sensi grazie alle postazioni sensoriali, viaggiando nella storia dell’alimentazione, imparando nuove ricette con la Scuola di Cucina che ha sede qui, non vorrete più uscire da questo edificio del gusto.
Museo della menta e delle piante officinali
Il piccolo centro agricolo di Pancalieri è anche chiamato “isola d’erba”, perché qui si coltiva il 50% della produzione italiana di erbe officinali e in particolare la menta piperita. La tradizione cominciò nel 1865 quando la menta venne piantata e distillata per la prima volta, fino ad oggi che si coltivano una ventina di varietà, passando dal 1926 quando si contavano ben 70 distillerie. Gli erbari, i primi distillatori, le ricette, le voci dei protagonisti storici: qui tutto è verde e estremamente profumato.
Ecomuseo delle miniere e della Val Germanasca
In Val Germanasca si trova un ecomuseo particolare, dedicato alla visita della miniera di talco più ricca d’Europa. “Scopriminiera” si estende nel sottosuolo per 3,5 km e vi permetterà di fare la conoscenza delle miniere Paola e Gianna, oltre che di farvi scoprire com’era la vita dei minatori che qui lavoravano. A bordo del trenino dei minatori prima e a piedi poi, sarete avvolti da un’oscurità interrotta solo dal luccichio bianco del talco.
Museo della viticoltura
Tra le colline di Prarostino sorge questo piccolo e originale museo che racconta il lavoro e la sua ingegnosità nella vigna nell’arco dell’anno. A partire dalla tradizione medioevale della zona pedemontana pinerolese che già nel 1200 era ricca di vigneti, come il nebbiolo e il pregiato Doux d’Henri che deve il nome a Enrico IV. Storia, attrezzi e la migliore tradizione vignaiola raccontati in italiano ma anche in dialetto locale per scoprire cosa sono la secchia, la brenta e il torchio.
Museumskirochon
Già il nome è tutto un programma di questo museo ospitato nella Villa Widemann a San Germano Chisone, dove si valorizza la memoria della locale ditta Rochon che produsse, tra il 1930 e il 1960, attrezzi lignei per sciatori. Non solo i processi di fabbricazione degli sci e la loro evoluzione, ma si racconta anche l’origine e l’evolversi nel corso dei secoli della pratica dello sci come sport e mezzo di locomozione, con particolare riferimento allo sviluppo della stazione sciistica del Sestriere.
Museo della frutta… a Torino
1021 frutti artificiali plastici modellati a fine ‘800 dall’artigiano, artista e scienziato Francesco Garnier Valletti, in modo così minuzioso e dettagliato da sembrar veri. La ricostruzione di un laboratorio d’analisi d’epoca e una collezione di mele, pere, pesche, albicocche, uve e susine così perfette in tutte le loro imperfezioni (con ammaccature e difetti riprodotti fedelmente) che il dubbio vi sorgerà spontaneo: ma sono riproduzioni o sono reali?
Non vi è venuta voglia di scoprire tutte queste curiosità? Allora diventate subito nostri ospiti!