Una passeggiata a… la basilica di San Maurizio di Pinerolo
Una passeggiata a… la basilica di San Maurizio di Pinerolo
Se siete alla ricerca di una breve gita alla scoperta delle bellezze di Pinerolo, in un piccolo momento libero dagli impegni quotidiani e magari in bicicletta allora questo mini tour verso la basilica di San Maurizio fa per voi.
Partite dall’Hotel Barrage ed esplorate il delizioso centro storico di Pinerolo, poi salite lungo la suggestiva via Principi d’Acaja: giungerete sulla cima di un colle, percorrerete un viale alberato dove potrete anche riposarvi su comode panchine all’ombra, e alla fine arriverete sul piazzale della basilica di San Maurizio da dove potrete godere di una magnifica vista sulla città e addirittura nelle giornate più nitide intravedere Torino.
Vi trovate nel borgo dove nel Medioevo batteva il cuore della vita economica e politica della città, di cui purtroppo restano poche tracce poiché è stato in gran parte demolito durante la seconda dominazione francese. La chiesa rimasta a testimoniare i fasti di quel fiorente periodo è dedicata al comandante della legione Tebea che si rifiutò di offrire sacrifici alle divinità pagane come richiesto dall’imperatore Massimiano e pertanto martirizzato. Non conosciamo con certezza la data di fondazione della chiesa ma le prime testimonianze risalgono all’XI secolo, tempo in cui la struttura si presentava in stile romanico.
Per prima cosa ammirerete gli esterni in cotto e le finestre circolari di fine ottocento, la facciata a salienti vi permetterà già di intuire la struttura interna della chiesa, mentre il Santuario della Madonna delle Grazie cela parzialmente le absidi poligonali con la sua facciata in marmo bianco e la cupola. Alzerete lo sguardo verso il campanile gotico e il suo orologio che curiosamente ha solo la lancetta delle ore: è il primo orologio a quattro quadranti funzionanti in contemporanea con un solo meccanismo.
Entrerete poi in una chiesa dall’atmosfera raccolta e recentemente restaurata, con cinque navate, volte a crociera finemente affrescate come se fossero ricamate nel 1889 dai fratelli Ferrero e da Mario Cavallini poggianti su archi ogivali e pilastri cruciformi bicromi. Il tutto arricchito da un altare in marmo bianco, caratteristiche cappelle laterali in cui sono, tra l’altro, tumulate le spoglie dei Principi d’Acaja, e illuminato dai rosoni che offrono suggestive ombrature ed effetti.
All’uscita, se avete scelto il momento migliore della giornata, sarete sorpresi dai colori del tramonto che rendono questo uno dei luoghi più romantici della nostra bella Pinerolo.
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